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Transeunte: “lo spazio in transizione” di 18 artisti contemporanei

Da poco terminata la mostra fotografica “Viste d’autore - Omaggio a Iginio Iurilli”, che abbiamo potuto ammirare all’interno del Chiostro delle Clarisse, continua la primavera del contemporaneo a Noci, con un intervento espositivo site specific realizzato nell’ex Ricovero Sgobba, negli spazi di una parte del Convento dei Domenicani di Noci. Il dialogo con lo spazio e gli oggetti circostanti, il passato cristallizzato e un presente da catturare, mettere in pausa e dilatare nel tempo.

È questa “Transeunte_Spazio in Transizione_”, la mostra che coinvolge diciotto artisti contemporanei che hanno pensato, progettato e realizzato le loro opere a partire proprio da quello che c’era negli spazi: Mariantonietta Bagliato, Roberto Cannarile, Alesandro Caroli, Maria Grazia Carriero, Angela Consoli e Paolo Tinella, Piero De Palma, Natalija Dimitrijević, Anna Dormio, Rosaria Lucia Marrone, Mirco Matarante, Pierpaolo Miccolis, Michela Neglia, Fabrizio Riccardi, Marialuisa Sorrentino e Riccardo Pavone, Francesca Speranza, Francesco Strabone. La collettiva, curata da Nicola Zito e Angela Conte e organizzata dall’associazione Achrome di Bari in collaborazione con il Comune di Noci – Assessorato alla Cultura, si inaugura sabato 30 aprile alle ore 18:00 presso il Complesso di San Domenico di via Repubblica.

Attraverso la varietà dei linguaggi artistici contemporanei, dalla pittura alla scultura e all’installazione, dalla grafica al video e alla fotografia, gli interventi realizzati provocano stupore e riflessione in un gioco combinatorio tra presenza e assenza, da percorrere tra le stanze di questo edificio risalente alla metà del XVI secolo e che nel tempo è stato utilizzato per diversi scopi (prigione, scuola, caserma, ospedale, biblioteca, alloggio per truppe militari, casa di accoglienza e cura). Il team artistico e curatoriale ha lavorato in forte connessione con lo spazio circostante e gli elementi fisici presenti al suo interno. Gli artisti hanno utilizzato, coinvolto e incluso nei loro lavori tutto quello che c’era negli spazi del convento: oggetti personali in disuso o dimenticati, vecchie memorie appartenute a tempi passati e, proprio per questo, ricche di fascino. Ai visitatori si restituisce un’esperienza unica, che consente di esplorare in tutta libertà ogni spazio e di coglierne l’identità mutevole e - appunto - in movimento.

Il progetto ha il preciso intento di restituire alla città uno spazio dalla storia secolare, conferendogli però un volto rinnovato frutto del linguaggio profondo e inedito dell’arte contemporanea. Questo processo di valorizzazione, si propone di riqualificare e allo stesso tempo trasformare un spazio così identificativo per la città in un luogo di osservazione e riflessione sul passato, sul presente e, soprattutto, sul futuro. "Lavorare in uno spazio chiuso da così tanto tempo comporta delle difficoltà ma ha anche un grande fascino: la ri-scoperta di un luogo, dei resti del tempo e del passaggio di chi ci è vissuto. Per me è stato davvero suggestivo ed emozionante addentrarmi in quei corridoi e in quelli stanze, come lo è stato per tutto il team curatoriale e artistico – dichiara l’assessore alla Cultura, Angelica Intini – Sono certa che i visitatori sapranno cogliere le stesse vibrazioni, ancora più amplificate grazie agli interventi artistici site specific, sempre in dialogo con la storia che in questo luogo è racchiusa".

"Quando mi è stato proposto di riaprire l’ex Ricovero Sgobba per realizzarvi una mostra d’arte contemporanea non ho avuto esitazioni: investire sulla freschezza delle idee dei più giovani e su format innovativi per ricucire il legame con la nostra storia e la nostra identità credo sia una sfida da cogliere non solo per porci in modo competitivo su un territorio che in cui la qualità dell’offerta sta portando flussi sempre più importanti di visitatori, ma per farlo in modo originale e fortemente caratterizzante – spiega il sindaco Domenico Nisi – Sono curioso di visitare questa mostra, perché interessa uno spazio molto significativo per la nostra comunità, che ha avuto nel tempo diverse funzioni ed è stato attraversato da tante storie. Uno spazio in transizione appunto, che dinamicamente evolve e riesce, ogni volta, a raccontare di sé stesso e di tutti noi qualcosa di nuovo". La mostra sarà visitabile fino al 29 maggio, dal giovedì al sabato dalle 17 alle 20 e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.

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